Come tutti i mammiferi l’essere umano ha cinque sensi il cui scopo primario è quello di collegare la mente al mondo esterno. Molto semplice! Pensate cosa saremmo senza sensi.
Ma stiamo tentando di arrivarci, gradualmente, semplicemente con il non uso, l’uso limitato o l’uso eccessivo.
Se non usiamo una mano, dopo un po’ perde mobilità ed abilità, per poi atrofizzarsi. Ma anche se l’usiamo troppo si rovina e diventa inutilizzabile.
Questo sta succedendo con i nostri sensi.
Dei cinque che sono, ne utilizziamo frequentissimamente solo due: vista e udito.
Specialmente in questo periodo, sempre davanti al televisore o davanti al computer, al tablet, o al cellulare, magari con le cuffie alle orecchie per ascoltare senza disturbare gli altri.
Gli altri sensi – gusto, olfatto, tatto – li usiamo soltanto in determinate occasioni e sempre più raramente visto l’isolamento sociale in cui ci troviamo costretti a vivere in questo periodo, che speriamo sia eccezionale ma che, probabilmente durerà, in modo più blando, per lungo tempo.

Altra cosa che dovrebbe farci riflettere è che vista ed udito ci abbandonano presto e ci costringono a ricorrere agli occhiali o ad apparecchi per l’udito.
La cosa non dovrebbe preoccuparci: sicuramente la scienza troverà dei sensori che sostituiranno gusto, olfatto e tatto, e gli apparecchi per vista ed udito saranno sempre più perfetti e potenti!!
Dov’è il problema?!

Ma per uno yogi la cosa non è così semplice: ad ogni senso è collegato un chakra, definito semplicisticamente come centro distributore d’energia.
Senza addentrarmi nella fisiologia esoterica dell’essere, ricordo che ogni chakra opera su tre livelli, fisico, psichico e spirituale, tutti ugualmente importanti per l’equilibrio dell’individuo, e che una tecnica utilizzata per attivare i chakra utilizza proprio l’uso del senso corrispondente.

Mooladhara, il così detto chakra di base, è collegato al senso dell’olfatto; il non uso dell’olfatto o il suo uso limitato o improprio comporta uno sbilanciamento nella personalità individuale.

Swadhisthana, così importante per l’equilibrio psichico, è collegato al senso del gusto, non solo a quello del cibo, ed il suo non usa comporta anche in questo caso uno sbilanciamento con sempre più frequenti cambi d’umore. E via dicendo per gli altri chakra.

Senza farla tropo lunga, in questo periodo di reclusione forzata, vi invito a fare un giochetto: cominciate ad annusare ogni cosa, ed a toccarla con uno spirito nuovo, sviluppando la consapevolezza del senso; attivate il gusto non solo nei confronti del cibo, ma di ogni cosa si possa assaporare, compreso figli e partner; attivate il tatto scoprendo o riscoprendo il piacere di una carezza o semplicemente del tenere una cosa in mano.
E tutto questo fatelo ad occhi chiusi ed in silenzio per accentuare la concentrazione e far riposare vista ed udito!!

Hari Om. Vir.

L’importanza dei sensi